Deaf Autumn - Intervista a Davide Torti
- Sim Reda
- 5 feb 2016
- Tempo di lettura: 5 min

I Deaf Autumn nascono in Autunno del 2013. La band è formata da Davide Ricci (chitarra e voce), Davide Torti (basso e voce) e Davide Ciccarelli (batteria). Questo casualissimo ensemble di omonimi viene fuori come band dalle menti dei due cantanti Ricci e Torti,che da anni sognavano di poter fare un progetto musicale del genere insieme senza mai aver avuto la possibilità spazio-temporale di realizzarlo. Dopo l'ok del batterista Ciccarelli finalmente la band entra in saletta e inizia a sfornare brani che rasentano il genere post-hardcore con influenze punk,crossover. Dopo una manciata di prove,il trio passa attraverso il battesimo del fuoco esibendosi live in alcuni locali della loro zona destando subito molto interesse e apprezzamento da parte del pubblico. A Febbraio 2014 la band entra nello SQUARING THE CIRCLE studio ad Arnara (FR). Il trio esce con un EP di 4 tracce di alto livello di produzione che nulla ha da invidiare a studi d'oltreoceano. Di queste 4 tracce ne viene scelta una con cui i Deaf Autumn gireranno un video con i ragazzi della BenchBoxHeart,il brano è "Get Inside Of Me" e dopo appena un mese di attività su Youtube il video raggiunge le 10.000 visualizzazioni. Nel Dicembre del 2014, i Deaf Autumn trovano un accordo con l'etichetta genovese "THIS IS CORE", firmano e rientrano in studio per terminare le registrazioni di un album che uscirà a Giugno 2015 proprio sotto questa etichetta. L'album si intitola "WHAT WAS TO BE KNOWN" e viene anticipato dall'uscita del secondo video ufficiale girato da Beppe Platania sul singolo "Would You?". Attualmente la band è impegnata con i live in tutta Italia per la promozione dell'album.
- INTERVISTA A DAVIDE TORTI (bassista) -
- Ascoltando il vostro singolo "Get Inside Of Me" capiamo che è un lavoro ben prodotto. Cosa volete esprimere con i vostri pezzi? Qual'è il messaggio fondamentale che volete far arrivare al vostro pubblico e a quello che si approccia per la prima volta alle vostre canzoni?
"Salve a tutti! Grazie innanzitutto per la disponibilità offertaci. "Get Inside Of me" è stato il nostro primo singolo e il nostro salto nel vuoto a tutti gli effetti. Abbiamo scelto questo brano come biglietto da visita proprio perchè racchiudeva tutti insieme gli aspetti che volevamo esprimere attraverso la nostra musica. E' stato il brano del nostro cambiamento personale visto che venivamo tutti (i tre Davide) da esperienze musicali diverse, e avendone tratto numerosi vantaggi volevamo che arrivasse proprio questo messaggio (che viene ripreso a tratti anche in altri brani del disco), ovvero il non aver paura del cambiamento anche quando si tratta di veri e propri distacchi dalle certezze passate, ma soprattutto il tenere sempre bene a mente di andare a fondo alle cose della vita,di percepirle nella loro essenza, assimilarle e renderle nostre, evitando di restare in superficie e renderle fragili".
- Secondo voi, oggi, quanto è importante la presenza sui social network?
"La presenza sui social network è diventata ormai essenziale per la musica. Sono ormai diventati i più usati mezzi di comunicazione e se si vuole raggiungere il più grande numero di ascoltatori possibili penso sia inevitabile aver un account della propria band. Nonostante questo, però, noto con dispiacere che l'ascolto della musica da parte dei più giovani a volte avviene in maniera più distratta e troppo spesso contano l'importanza mediatica e l'estetica piuttosto che il livello artistico delle band. Ciò non toglie che ci siano comunque tantissimi validi gruppi e solisti in circolazione e la musica è piacevolmente alla portata di tutti".
- Ora stiamo parlando con te, Davide, ma sappiamo che la band è formata da 3 elementi con il fattore in comune di avere tutti lo stesso nome. Fate di ciò una caratteristica?
"Beh, diciamo che anche volendo non riusciamo prioprio ad evitare gag e altre situazioni divertenti e imbarazzanti! Soprattutto da quando come turnista a volte veniamo supportati da un altro chitarrista che ovviamente si chiama Davide anche lui! E' un pò difficile essere creduti quando arrivati in un locale ci presentiamo allo staff o ad altri musicisti e sentedosi dire solo il nome "Davide" da tutti e 4...ci guardano come se fossimo pazzi! O che li stiamo prendendo in giro! ahaha! Ci giochiamo molto su questa cosa, ma sicuramente non è la cosa più importante del nostro progetto,speriamo di colpire le persone con la musica prima di tutto".
- Quanto pensate sia importante il rapporto tra di voi nei Deaf Autumn?
"Il rapporto personale in una band penso che sia di fondamentale importanza in tutti i momenti della carriera artistica. Dalle prove, alla composizione, ai tour e via dicendo. Si parla di musica, quindi un'arte strettamente legata ai sentimenti e alle vibrazioni, se proprio queste ultime venissero a mancare a causa di uno scarso feeling tra i musicisti di una stessa band io non credo si riesca ad andare facilmente avanti. A meno che, come succede ai "big" del settore, non siano i soldi a decidere il presente e il futuro artistico di una band, ma anche in questo caso la vita non sarebbe facile. Noi per fortuna ci stiamo divertendo un casino in quello che facciamo e sin dai primi giorni non ci siamo mai posti il problema!"
- E' importante, o addirittura fondamentale, l'aiuto di un'agenzia di booking che lavora per la band?
"Al giorno d'oggi, grazie soprattutto ai social network, costruirsi da soli è abbastanza facile, basta avere tanta voglia di fare, tantissima determinazione e quel poco di esperienza per riuscire a raggiungere ottimi risultati anche senza l'aiuto di nessuno. Ma credo comunque che da un certo momento in poi, volendo fare il salto di qualità nell'ambiente professionale, l'aiuto di una booking agency o di un'etichetta discografica sia di rilevante importanza. Ma anche qui possiamo aprire un altro paragrafo, perchè anche il mondo delle etichette e delle booking si sta saturando di tanta gente che s'improvvisa agente e poi non riesce a smuovere una band neanche di 10 km! Quindi in questo campo l'esperienza e la lungimiranza fanno la differenza".
- Ed ora passiamo all'aspetto live. Prima delle vostre esibizioni siete soliti a preparare il vostro show, oppure la pensate alla vecchia maniera, prendendo strumento e ampli e suonate?
"Il nostro assetto live è molto alla vecchia maniera "plug&play", Ma visto che stiamo facendo le cose per bene non lasciamo più nulla al caso, ci assicuriamo che tutto sia stato preparato a dovere! Non abbiamo uno show preparato a tavolino, ma curiamo ogni singolo aspetto, vogliamo sentirci pienamente a nostro agio mentre ci distruggiamo sul palco!"
- Prossimi live?
"Il nostro ritorno sui palchi è previso per il 18 Marzo all'Affekt Club di Frosinone insieme ai validissimi Be The Wolf. Successivamente suoneremo di nuovo al nord tra Modena e Milano e, se tutto va come deve, ci sono in ballo anche date internazionali che aspettiamo di confermare prima di divulgare notizie.
- E' stato un piacere approfondire con te alcuni aspetti importanti della musica. Un'ultima domanda prima di salutarci. Se dovessi chiedervi di fare l'ultimo live della vostra vita, con quale band vorreste condividere il palco? "Eh, domanda da un milione di dollari! Sono molte le band che stimiamo profondamente e che ci fanno letteralmente impazzire, ma dovendone scegliere una direi gli Alexisonfire, una band che da alle fiamme il palco che ha sotto i piedi! Grazie Simone per la piacevole intervista! Un abbraccio a tutti!"
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