Incontriamo il musicista: CARLO VALENTE
- Ambra Imperatori
- 17 nov 2015
- Tempo di lettura: 4 min

Carlo Valente è un giovane e promettente Cantautore italiano, proveniente dalla provincia reatina, classe ’90.
Lo abbiamo intervistato:
D: QUANDO È INIZIATA LA PASSIONE PER LA MUSICA?
R: La passione per la musica è nata all’età di otto anni. È da lì che ho iniziato a studiare la fisarmonica. La scelta di questo strumento è stata dettata, probabilmente, da motivi legati alla tradizione; in un paese se non suoni la fisarmonica sei bollato come rivoluzionario (ride).
L’ho studiata per nove anni ma la mia curiosità per la musica non si è fermata, così ho iniziato a scoprire il pianoforte e la chitarra, da autodidatta.
Con la chitarra ho avuto un approccio didattico particolare perché la suono “al contrario”, da mancino ma senza girare le corde. Direi un difetto di fabbrica che durante i live risulta essere una particolarità scatenando lo stupore del pubblico; da una parte è un limite, dall’altra mi dona qualcosa di diverso.
In alcuni casi la tecnica tende a limitare l’artista che c’è in noi e rende incapaci di sconfinare al di là di quei canoni preimpostati.
D: QUANDO NASCE LA TUA VOGLIA DI SCRIVERE CANZONI?
R: Le prime canzoni sono uscite un po’ per gioco. Man mano cresci, superati i diciotto anni inizi ad interessarti del mondo che ti circonda, della politica, della società; inizi ad avere un’idea su ciò che ti accade intorno e cominci a sentire l’esigenza di esprimere la tua.
Ed è così che ho iniziato a scrivere. Alcune canzoni le stracci e le butti, altre pensi che siano accettabili. Non pensi mai che siano dei capolavori.
D: COSA STUDI ?
R: Studio al D.A.M.S. di Bologna. Inoltre non dimentichiamoci che sono un geometra, ho preso il timbro!
D: COME SEI RIUSCITO A FAR SCOPRIRE LA TUA MUSICA?
R: Semplicemente, ho cominciato a far girare la mia musica via mail, Facebook ecc.
Ho preso in mano la chitarra e ho cominciato a suonare nei locali in giro per l’Italia, questo mi ha permesso di conoscere molte persone ed ho potuto notare come la risposta del pubblico sia stata positiva.
Mi sono iscritto e sono in finale al premio De André, al premio Bertoli e al premio Botteghe d’Autore. Ho vinto il premio “Miglior Testo” al Premio Bindi. Queste sono situazioni dove conosci molte persone e piano piano inizi a farti strada.
D: ESPERIENZE PIÙ IMPORTANTI?
R: L’emozione più grande che ho provato sino ad ora è quella dell’aver suonato a Piazza del Popolo davanti a migliaia di persone, all’interno della manifestazione “la Costituzione: la via maestra” organizzata dalla FIOM, il 12 Ottobre 2013.
Un’altra esperienza davvero bella ed importante è stata l’aver conosciuto e suonato con Francesco De Gregori, un vero onore.
D: COME SEI ARRIVATO A SUONARE CON DE GREGORI?
R: Credo che bisogna cercare di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Un giorno, gironzolando in rete, ho letto un articolo dove si parlava della manifestazione organizzata da Luigi De Gregori, fratello del cantautore, a “L’asino che vola”, chiamata “I giovani del Folkstudio”.
Il Folkstudio è un locale romano degli anni Settanta, dove sono passati i più grandi cantautori, tra cui Bob Dylan.
Luigi De Gregori ha cercato di far rivivere il Folkstudio in questo nuovo locale, scegliendo i cantautori che, quella sera, si dovevano esibire. Tra questi c’ero anche io.
Senza sapere nulla, di lì a poco, io e gli altri ragazzi ci siamo ritrovati a condividere il palco con Francesco De Gregori.
D: HAI PUBBLICATO IL TUO EP "COLLEZIONI", QUAL È STATO IL PERCORSO PER RAGGIUNGERE QUESTO TRAGUARDO?
R: Sono stato spronato, quasi minacciato, da un mio amico: Francesco Mercuri. Nel 2013 ho iniziato a lavorare su questi 5 brani da mandare in giro. Dopo un anno di lavoro è uscito fuori "Collezioni".
D: PARLIAMO DEI TUOI PROGETTI FUTURI
R: Il mio futuro prossimo vede la finale del Premio Bertoli, a Modena, dove dividerò il palco con Nicolò Fabi, Levante, gli Stadio. Poi c’è la finale del Premio De André.
Per il resto, in questo momento mi sto dedicando alla registrazione dell’album, in Umbria, con il mio amico e cantautore Piergiorgio Faraglia. L’uscita del disco è prevista per i primi mesi del 2016.
L’unica data che ho in questo periodo è il 23 Dicembre a Testaccio, nel locale “Cantieri Rubattino”, dove ci sarà un’anteprima dell’album.
L’obiettivo futuro è fare un buon disco che piaccia in primis a me, sperando poi sia recepito bene dal pubblico e dalla critica. L’album uscirà su tutte le piattaforme digitali. Il tour inizierà a Febbraio e si protrarrà fino a Giugno\Luglio.
D: ATTUALMENTE SEI CON QUALCHE CASA DISCOGRAFICA?
R: No, al momento no. Cercheremo di trovare un’etichetta indipendente prima dell’uscita dell’album.
D: TI SEI AFFIDATO AD AGENZIE BOOKING, PROMOTER?
R: No, ho solo la manager, nonché mia ex ragazza, con la quale ho un ottimo rapporto.
D: QUALI SONO GLI ARTISTI CHE TI HANNO ISPIRATO PIÙ DI ALTRI?
R: Primo tra tutti è Rino Gaetano, al quale devo veramente tanto.
A seguire tutti i più grandi cantautori italiani: De André, Gaber, Guccini, Bindi Tenco, Jannacci, Vecchioni , Paolo Conte, Bertoli, Dalla, De Gregori.
D: QUAL È LA CANZONE CHE TI HA INFLUENZATO DI PIÙ?
R: la canzone che mi ha influenzato di più è “Princesa” di Fabrizio De André per la completezza che racchiude in sé. Puoi ritrovarvi profumi, puoi ascoltare delle musiche diverse all'interno della musica stessa, ha un carattere "panoramico", ti proietta in un mondo scenografico; una canzone tridimensionale. Parla di un bambino che decide di trasformare il suo corpo per diventare una bambina, una storia raccontata dalla poetica unica di De André. Questa canzone ha influenzato più di tutte le mie scelte artistiche proprio per la sua capacità di ampliare l'ascolto, non limitandosi alla musica e al testo, creando invece un mondo a sé.
D: INVECE TRA LE TUE CANZONI QUAL È QUELLA CHE TI RAPPRESENTA DI PIÙ?
R: è una canzone nuova, contenuta nel prossimo album, e si chiama "Vanità".
Una canzone molto personale. Quindi rinvio all’uscita del nuovo album, per ascoltarla e scoprire tutte le nuove canzoni. Incrociamo le dita.
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