LE PICCOLE MORALI DI UN COMPOSITORE SILENTE
- Marco Marini
- 29 set 2015
- Tempo di lettura: 4 min

Cap 2
“ma quali sono le caratteristiche che un buon compositore deve avere per poter creare i suoi brani?” si chiedeva Marco. Continuava a farsi questa domanda , che ne racchiude altre mille, da quando aveva iniziato la sua grande avventura di creatore. E' un argomento troppo vasto da poter esporre esaustivamente, ma non è senz'altro inutile cercare almeno di accennarlo. Una caratteristica fondamentale è, innanzi tutto, un buon bagaglio di nozioni: un buon compositore, infatti, deve essere preparato su molti e differenti argomenti: ritmica, armonia, elettronica, padronanza di uno o più strumenti, orchestrazione classica e virtuale, e molti altri possono essere nominati in questa lunga lista. Un creatore di musica non può specializzarsi solo in una di queste materie, ma deve essere aperto a tutti gli stimoli che possono portarlo a migliorare. Ovviamente la teoria non si impara soltanto con lo studio dei libri didattici o frequentando il conservatorio, ma anche dall’esperienza sul campo. E come acquisirla? Per Marco il modo più efficace era ascoltare. Analizzare ogni brano che ascoltava, capire ogni suo singolo passaggio e, in alcuni casi, emularli erano i migliori mezzi che aveva per poter fare esperienza. Ma ciò non è ancora sufficiente. Esperienza e Nozioni sono sì essenziali per imparare, ma sono inutili senza una buona dose di Curiosità per avere sempre fame di conoscenza, Pazienza per potersi sfamare e Umiltà per non essere mai abbastanza sazio. Queste sono Tre virtù che hanno cresciuto Marco durante il suo viaggio, e che molti artisti d’oggi dovrebbero avere. Un compositore deve avere molta volontà di esplorare, e poca paura di spaziare. Ogni genere musicale ha le sue qualità che lo rendono speciale, uno specifico punto di vista dal quale può essere ammirato e una chiave di lettura con la quale può essere aperto come una porta. Chi vuole dilettarsi a creare musica o ad ascoltarla deve poter collezionare molte di queste chiavi per poter entrare in più porte possibili, e ammirare le meraviglie che sono celate dietro queste. Molti commettono l’errore di accontentarsi di poterne aprire una sola e, pensando di essere nel giusto, scherniscono chi si impegna ad spalancarne di più. Questo è il caso di tutte quelle persone che si sevono di un solo genere musicale a senso unico per poter avere una propria identità sociale e sentirsi parte di una certa comunità. Marco spesso e volentieri vedeva alcuni tra quelli che ascoltavano metal caratterizzarsi indossando vestiti neri e con le borchie, guardava altri che ascoltavano punk avevre l'ossessione di essere ribelli ed anticonformisti, e osservava diversi che ascoltano rap vestirsi con cappellini firmati, magliettine da basket e atteggiarsi come se fossero i Gangster della zona. Non tutti fanno così, per carità, ma chi considera la Musica come un banale indumento, o come una povera scusa per poter comportarsi o apparire in un determinato modo, sbaglia in partenza perché la sminuisce e basa. infatti, La musica non indossa vestiti, non ha stereotipi e di certo non ha una sola forma, ma è sempre in continuo divenire. Bisogna avere la pazienza di assaporarla in ogni sua trasformazione, per quanto possa essere difficile in un primo momento. Questo non significa farsela piacere a tutti i costi, no di certo: vuol dire al contrario comprendere il motivo per cui può essere apprezzata. Un brano presenta tanti aspetti: groove, armonia, struttura, testo, orecchiabilità, e altri ancora. Per questo Marco era convinto che non poteva esistere "il brano perfetto”, neppure uno da buttare via del tutto. Se una produzione eccelle in qualcosa, dovrà essere imperfetta in un altra. Per esempio, una traccia di musica classica ha una struttura che rasenta la perfezione e un ottimo studio dell’armonia, tuttavia non è un genere adatto a tutti gli orecchi, poiché può essere capita solo da chi la sa apprezzare fino in fondo. Un brano di musica elettronica cura in maniera minuziosa e quasi maniacale la sonorità dei singoli strumenti, sacrificandone la struttura, che spesso è ripetitiva, o in altri casi dispersiva. Una traccia pop detta “commerciale” deve “funzionare”, cioè avere come suo unico scopo quello di essere ascoltata da più gente possibile, ma per fare ciò deve essere abbordabile e quindi abbastanza semplice in tutti aspetti. Molte sono le combinazioni possibili, ma per scoprirle tutte e comprenderle fino in fondo bisogna avere l’umiltà di dire “io so poco e meno di quello che vorrei sapere”. Con questa frase impressa, un compositore ha l’ispirazione sempre dietro l’angolo: in ogni melodia che ascolta trova un brano nuovo, un altro in un ritmo, e non rimane mai senza fantasia. Tuttavia oggi molti artisti vogliono essere “musicisti" con l’unico scopo di poter emergere, anche se per poco tempo, senza avere le nozioni, l’esperienza e i numeri per poterlo fare. Il mondo della musica è dominato più da meteore che vogliono brillare che da talenti che vogliono imparare. Non capiscono che non devono saziarsi del primo successo, tanto rapido quanto effimero, ma al contrario devono alimentare la loro fame di conoscenza e miglioramento, perché solo così in futuro potranno rimanere a brillare come una eterna stella, senza cadere come una meteora.
facebook: https://www.facebook.com/MM-Soundtracks-583887848319204/timeline/
Soundcloud: https://soundcloud.com/marco-compositore
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCzuS2NnMwRuFJqO3vlMUETA/videos
Instagramm: https://instagram.com/marini.marco/
Comments